DOMENICA DI PASQUA - la "Diavolata" e l' "Angelicata

La mattina della Domenica di Pasqua si svolgono la "Diavolata" e l'"Angelicata".
Prima vengono portati in giro per la città i tre protagonisti del dramma: il Salvatore, con un mantello rosso, la Madonna, vestita di rosa, e l'Angelo, abbigliato con un abito ricoperto di nastri di seta e coccarde multicolori. 

Nel frattempo, al centro della piazza Umberto I viene montato un grande palcoscenico, dove sono allestite due scenografie raffiguranti:

  • Inferno, una selva scura con al centro un volto diabolico ed un sepolcro vuoto;
  • Paradiso.

La "Diavolata"  è chiamata in dialetto "I Diavulazzi di Pasqua" ed è il momento più atteso. Il dramma viene rappresentato intorno all'ora di pranzo e, da alcuni anni, anche la sera con suggestive musiche e giochi di luce.

I cinque protagonisti della Diavolata sono:

  • Lucifero, capo dei diavoli, ossia la Morte (eterna nemica dell'uomo) che indossa un costume rosso da scheletro;
  • Belzebù, il diavolo, signore delle mosche, vestito di nero;
  • Astarot, il diavolo che guida le sue quaranta legioni, con un costume nero;
  • Umanità (o Anima), simbolo della speranza, impersonato da una bambina, vestita di bianco;
  • San Michele Arcangelo, avversario del demonio, interpretato da un bambino che indossa una tunica bianca con le ali.
La "Diavolata" simboleggia, in forma allegorica, l'eterna lotta tra il bene e il male e termina, come è ovvio, la vittoria del bene.
Spettacolare l'entrata in scena dei diavoli che appaiono al pubblico attraverso una botola circondati da fumo e fiamme.
La rappresentazione viene messa in scena da attori locali che tramandano di padre in figlio i modi, i gesti, e i versi di questa storica manifestazione. I diavoli cercano di convincere l'Umanità a restare dannata poiché il cadavere di Gesù Cristo, che è risorto, non è più nel Sepolcro, ma interviene l'Arcangelo Michele, sconfiggendo definitivamente Lucifero.

Segue "L'Angelicata", rappresentazione che costituiva la seconda parte del dramma di Don Laudani ma che viene messa in scena solo dal 1980. Di questa seconda parte non risulta storicamente chiara la destinazione e le modalità di rappresentazione. Il dramma narra l'incontro tra Maria e il figlio Risorto, il quale la proclama Regina del Cielo.


Finita la sacra rappresentazione, davanti la chiesa di Maria SS. Ausiliatrice detta di Santa Chiara, avviene l'incontro tra Maria e Gesù, la cosiddetta "Pace" (A Paci).
Tra le manifestazioni di carattere religioso la "Diavolata", costituisce un chiaro esempio di commistione tra elementi pagani e cristiani. Essa, rimasta intatta nel tempo e per questo unica nel suo genere, fa parte del testo de "La Risurrezione", scritto nel 1752 dal poeta locale Don Anselmo Laudani.



- Testo tratto dal sito "Sicilia in festa" e da "Cathopedia".
- Foto tratte dal web.